Le scale musicali

In tutte le scale musicali le note sono ordinate dalla più grave alla più acuta, da sinistra verso destra. Se consideriamo un tasto che produce la nota Do sul pianoforte e il suo omonimo posto più in alto, otteniamo un intervallo che si chiama ottava. Tale intervallo é la distanza che intercorre tra due suoni che hanno nomi uguali ma frequenza una doppia dell'altra.

Perciò se il primo Do considerato oscilla su una frequenza pari a 261 Hz, il secondo avrà frequenza doppia cioè 522 Hz, il Do successivo avrà frequenza uguale a 1044 Hz e così via.

L'intervallo di ottava è quindi universalmente riconosciuto come la "distanza" più facile da intonare, poiché al nostro orecchio i due suoni che lo compongono risultano simili, per cui questo intervallo si ritrova come punto cardine in tutte le scale musicali antiche ed attuali, a prescindere dal periodo storico a cui si riferiscono.

In periodi e culture diverse, l'ottava fu suddivisa in vari modi: i Cinesi, ad esempio, la suddivisero in cinque parti, gli Arabi in diciassette, gli Africani in cinque o sette, e a tutt'oggi nella cultura occidentale essa è ripartita in dodici parti equidistanti. La distanza che intercorre tra un suono ed il successivo si chiama semitono. La sequenza dei dodici semitoni, equidistanti, identificabile nei sette tasti bianchi e cinque tasti neri di un pianoforte, è la scala che tutti noi oggi conosciamo. Questo sistema di suddivisione delle note viene definito "sistema equabile".

 La scala diatonica

La musica dell'Africa sub-sahariana ha come caratteristica che la distingue una complessità ritmica che, nel corso dei secoli, ha successivamente trasmesso alle musiche delle Americhe. La musica tradizionale si trasmette in genere oralmente, dunque non esistono molti spartiti o forme scritte in cui è possibile rinvenire delle melodie. Tutto viene creato e comunicato direttamente ed è per questo che un aspetto importantissimo è dato dall'improvvisazione. La complessità ritmica delle musiche africane si è di fatto trasferita a molte espressioni musicali dei paesi dell'America Latina; l'aspetto più affascinante di questa poliritmia è costituito dalla possibilità di distinguere chiaramente i diversi ritmi pur percependoli unitariamente in modo coerente.

La gran parte degli strumenti musicali africani producono una singola nota, la quale generalmente non è ben definita (es: djembe, dundun), ma esiste un'altra famiglia di strumenti musicali tradizionali africani, detti melodici, che sono in grado di riprodurre melodie utilizzando una scala di note ben precise e distanziate tra loro. Tra questi troviamo inevitabilmente la kora, forse il più antico e tradizionale di tutti, che prenderemo come riferimento per il nostro trattato sulle scale musicali, ma anche il balafon, il n'goni, e tanti altri ancora. Tutti questi strumenti richiedono una precisa accordatura che dipende fortemente dal contesto tradizionale in cui esso veniva utilizzato.

Tuttavia al giorno d'oggi molti strumenti musicali africani creati per il mercato occidentale vengono costruiti ed accordati sulla nostra scala diatonica, in modo che sia possibile per noi suonare insieme ad una chitarra o ad altri strumenti rimanendo tutti nella giusta intonazione. E' questo il caso specifico del balafon, i cui tasti sono dei listelli di legno opportunamente scavati fino a produrre una nota ben precisa. La gran parte di balafon che troviamo in Europa sono quindi volutamente diatonici (sette note per ottava) ed accordati in Do maggiore.

Pertanto un balafon con 21 tasti avrà il primo tasto a sinistra corrispondente al Sol e così via, salendo verso destra il La, Si, Do, Re, Mi, Fa, Sol.... fino ad arrivare al tasto più acuto che è il Fa della 3° ottava. Queste note corrispondono esattamente alle 21 note dei tasti bianchi del nostro pianoforte:

 Le scale musicali africane tradizionali

Nella musica africana tradizionale invece i sistemi di scala variano da regione a regione: si utilizzano molto le scale eptatoniche ma anche le tradizionali scale pentatoniche sono molto diffuse. Gli intervalli sono spesso diversi da quelli usati nella musica europea, la spaziatura tra le note negli strumenti musicali africani tradizionali è completamente differente da quella che noi occidentali siamo abituati ad ascoltare. I sistemi delle scale variano da zona a zona ma generalmente il più diffuso è quello di tipo pentatonico (cinque note), tipico dei Boscimani, dei Bantù e degli Ottentotti, mentre gli intervalli sono spesso paralleli (di solito, terzo, quarto e quinto).

Prenderemo ad esempio la scala utilizzata nella kora, l'antica arpa dei griots.

L'accordatura di base di una kora può variare dal Mi (la prima corda della chitarra) al La successivo a questo. Tuttavia il Fa sembra essere diventato uno standard, pertanto ci atterremo a questa intonazione per esporre in modo dettagliato le diverse sfumature delle tipiche scale tradizionali africane che andremo via via ad analizzare.

 Accordature tradizionali

Nella nostra scala di Fa, gli intervalli sono:

I=Fa, II=Sol, III=La, IV=Sib, V=Do, VI=Re, VII=Mi

Pur mantenendo gli stessi nomi delle note, nelle scale tradizionali africane le cose sono molto diverse:

L'intervallo di III (La) e quello di VII (Mi) possono essere maggiori (Hardino) o minori (Tomora Mesengo) o in una via di mezzo (Tomora Ba, Silaba), l'intervallo di IV (Sib) può essere aumentato di un semitono (Sauta) ed anche gli intervalli di II (Sol) e di VI (Re) possono differire di alcune frazioni di tono, mentre soltanto la I e la V rimangono sempre e comunque alla distanza di una quinta giusta.

 

Esistono 4 scale eptatoniche tradizionali delle quali definiamo gli intervalli microtonali.
La spaziatura tra i toni è espressa in Cents (1 semitono = 100 Cents, 1 ottava = 1200 Cents).

A titolo di riferimento gli intervalli di una scala in Fa, nel sistema temperato, espressa in Cents è la seguente:

Fa 200 Sol 200 La 100 Sib 200 Do 200 Re 200 Mi 100 Fa

I simboli - e + sotto le note indicano la differenza verso la scala temperata..

 

Scala Tomora Ba (chiamata anche Silaba)

Frequentemente utilizzata nel repertorio Tiliji (Gambia).
Questa è considerata la vera accordatura originale della kora, al contrario delle altre scale che si dice derivino dalle accordature tradizionali del balafon o dello n'goni.
Simile alla scala maggiore occidentale, ma con gli intervalli di III e di VII leggermente diminuiti.

Intervalli in Cents:

F 200 G 185 A 115 B 200 C 200 D 185 E 115 f
              -                                   -


Scala Tomora Mesengo (chiamata anche Tomora)

Molto utilizzata nel Mali e nel repertorio Casamance (sud del Senegal).
Intervalli di III e di VII tra il maggiore e il minore, mentre il II e il VI grado sono leggermente aumentati.

Intervalli in Cents:

[immagine 6: scala tomora mesego in microtoni]

F 230 G 95 A 175 B 200 C 230 D 95 E 175 f
    +       -                         +      -


     +    -                 +    -


Hardino

Mostly used for the Tilibo (eastern, Mali) repertoire.
 Similar to the western Major scale, with step III and VII slightly augmented as well as step II and VI slightly lowered.

 Intervals in Cents:

[immagine 7: scala hardino in microtoni]

F 185 G 220 E 95 B 200 C 185 D 220 E 95 f
     -     +                -     +


Sauta

Mostly used for the Tilibo (eastern, Mali) repertoire.
 In Gambia and Casamance sometimes a "Half-Sauta" is used: only the step IV in the upper octave is tuned up to Sauta, in the lower octave it is left to Hardino.

 Intervals in Cents:

[immagine 8: scala sauta in microtoni]

F 185 G 220 A 200 B 95 C 185 D 220 E 95 f
     -     +     ++         -     +


Microtonal Tunings / Mikrotonale Stimmungen

 software provides a  Wave Player, capable of playing sampled sounds of Kora strings with arbitrary sample rate (frequency). Thereby the whole instrument or every single string can be tuned microtonally. The tuning can be saved and loaded, the above listed tunings can be used and modified.

 To use microtonal tunings with the  Midi Player a soundcard or external synthesizer and and Midi software supporting the Midi Tuning Standard is required.

 

Praxis of Tunings

African Kora Fola (Kora players) normally are not concerned with absolute pitches, this question arises only when they play together with keyboards or other Western tuned instruments.

 If they play with a second Kora or with a balafon they just match to a common base pitch that is ok for both players and for the singing voice.

 If they play alone they don't care too much about pitches and sometimes not even about tunings - there are all kinds of microtonal variations to be heard for the step II and VII between major and minor, more to minor when using Tomora tuning, more to major when using Hardino. The tunings are learned by ear, therefore there are considerable regional and individual differences.

 Most music pieces are thought to be played in a certain tuning, though this is not obligatory. Some Hardino-songs may also be played in Sauta and reversely. Some songs played normally in Tomora Ba can also be heard in Tomora Mesengo.

 However, younger Kora Fola tend to play in bands together with Western instruments where they need to tune to them. So it is very common to tune the Kora to a just Western F-major scale. This standard tuning is usually called Silaba.